Fonte immagine: Tsunamicarlos via Wikipedia
L’anubias nana è una delle piante acquatiche più diffuse e apprezzate, tanto che viene spesso utilizzata per la gestione di piccoli acquari. Questo perché la varietà, dalle antiche origine africane, si adatta perfettamente ai fondali non troppo illuminati degli acquari, garantendo protezione ai pesci e filtrando in modo efficace l’acqua. La pianta ha anche infatti una buona capacità ossigenante. Ma come coltivarla?
Le piante acquatiche sono sempre molto delicate da piantare e coltivare, perché richiedono specifiche condizioni sia d’acqua che di temperatura. Per questo, è utile chiedere un parere al proprio esperto di acquacoltura di fiducia, soprattutto se si vuole destinare la pianta a un acquario che ospiterà specie differenti oltre ai classici pesci rossi. Di seguito, qualche utile consiglio.
Con il termine anubias nana si identifica una varietà dell’Anubias barteri, una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Aracee. Si tratta di una pianta che cresce spontaneamente soprattutto in Nigeria e in Congo, ma che si può trovare in abbondanza anche in zone più a nord del continente africano, ad esempio lungo i margini di grandi fiumi come il Nilo. Proprio perché si tratta di una pianta di tipo fluviale, spesso anche abbondante nelle zone paludose, necessità di attingere ad acqua dolce.
La varietà “nana” è semplicemente una tipologia di piccole dimensioni dell’Anubias barteri, con la quale condivide gran parte delle caratteristiche. La pianta presenta un lungo rizoma, ricoperto da sottili radici, dal quale partono dei piccoli fusti e delle grandi foglie abbastanza lucide, di intenso colore verde. Le foglie possono raggiungere una lunghezza di 12 centimetri, per un’altezza totale della pianta di circa 30 centimetri, gran parte della coltivazione è sommersa.
L’anubias produce ciclicamente una piccola inflorescenza verde, che emerge dalle acque per rendere possibile l’impollinazione e, di conseguenza, la sua riproduzione naturale. La pianta può svilupparsi anche fuori dall’acqua, purché abbia accesso a un clima dall’elevata umidità.
Così come già accennato, l’anubias nana è una pianta spesso scelta per abbellire gli acquari. In particolare quelli che ospitano varietà d’acqua dolce, come i pesci rossi oppure i ciclidi. Ma per quale ragione è diventata una varietà tanto usata?
Come già ricordato, l’anubias nana è una pianta resistente, può essere quindi posizionata in immersione senza troppa fatica, né eccessive cure. Dopodiché, si tratta di una pianta molto adattabile – in particolare, predilige temperature tra i 18 e i 25 gradi – ed è quindi ideale per le condizioni richieste da molte varietà di pesci. Infine, oltre a essere molto semplice da moltiplicare, presenta un’ottima capacità di ossigenazione delle acque.
Viste le principali caratteristiche dell’anubias nana, in molti si chiederanno come incominciare a coltivarla o, meglio, a piantarla all’interno del proprio acquario. Prima di procedere è però necessario apprendere alcune delle necessità di questa varietà, affinché possa crescere rigogliosa.
Come tutte le piante d’acquario, anche la anubias nana ha bisogno di alcune condizioni per poter crescere rigogliosa e moltiplicarsi con facilità. Fra le tante, si elencano le più importanti:
La pianta africana non necessita di eccessive cure, ma è comunque sempre utile predisporre l’acquario affinché possa accoglierla al meglio. Tra i tanti elementi da tenere in considerazione:
La moltiplicazione della anubias nana è semplice, soprattutto per separazione del rizoma. In natura di solito non avviene questo tipo di moltiplicazione ma, in assenza di spazi e di insetti impollinatori, è di certo la soluzione più immediata.
La riproduzione per separazione avviene semplicemente tagliando il rizoma con delle cesoie sterilizzate. Si otterrà quindi una pianta “madre” e una “figlia”. Quest’ultima potrà essere direttamente adagiata sul fondale, preoccupandosi però che il rizoma non venga coperto da sassolini o da sabbia, nonché adagiata sull’arredo interno dell’acquario.
In caso si scelga la seconda opzione, è utile fissare la pianta nella posizione desiderata – come ad esempio una roccia oppure del legno – con una striscia di nastro adesivo resistente all’acqua. Dopo poche settimane non solo il rizoma crescerà, a volte anche raddoppiando la sua dimensione, ma le radici incominceranno ad aggrapparsi all’oggetto prescelto. Quando sufficientemente stabile, il nastro potrà essere rimosso.
Non è invece frequente la coltivazione per seme, per gli usi all’interno degli acquari, si acquistano piantine già di almeno una decina di centimetri di altezza.
Più complessa è la riproduzione naturale dell’anubias nana, soprattutto a livello domestico, dove è difficile che si possano ricreare le stesse condizioni di cui la pianta ha bisogno.
In natura, la pianta produce un’inflorescenza – vagamente simile a una calla, ma completamente verde – su cui si posano gli insetti impollinatori. Trasportando polline e piccoli semi altrove, poiché trattenuti sulle zampe, gli insetti permettono la nascita di nuove colonie di anubias in altre zone. Questa modalità può essere utile se si coltiva la pianta all’aperto, ad esempio all’interno di un piccolo laghetto o stagno artificiale.
È essenziale considerare come la crescita dell’anubias sia però decisamente lenta, tanto che difficilmente produrrà una nuova foglia più di un paio di volte al mese. Di conseguenza, per abbellire un acquario domestico, è meglio acquistare varietà già sviluppate.
Come facile intuire, l’anubias nana non può essere lasciata priva di cure, poiché rischia di marcire o, per contro, di proliferare indisturbata. Ciclicamente è necessaria una manutenzione, fortunatamente non troppo intensa né faticosa. Fra gli elementi da prendere in considerazione, si elencano:
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