Oggi 10 giugno 2022 - Aggiornato alle 16:18
Immagine digitale di un buco nero- Credit: iStock
Un buco nero è un oggetto celeste con gravità così elevata da impedire la fuga dalla sua superficie
Abbiamo mandato uomini sulla luna e persino sonde automatiche su Marte, sono state misurate distanze, calcolate orbite e scattate fotografie dei più remoti angoli del cielo, eppure siamo ancora lontani da una conoscenza precisa dell’universo: esso ci appare popolato di misteri, come i buchi neri, corpi celesti invisibili perché nessuna luce può sfuggire dalla loro immensa forza gravitazionale. Il 10 aprile 2019 il progetto internazionale EHT ha diffuso la prima foto di un buco nero, ovvero M87, che ha una massa di 6,5 miliardi di volte quella del Sole.
Un buco nero è un oggetto celeste con gravità così elevata da impedire la fuga dalla sua superficie sia alla materia che alla radiazione elettromagnetica. L’esistenza di questi corpi è una conseguenza della teoria della relatività generale: poiché la forza di gravità, che viene creata dalla curvatura impressa dai corpi dotati di massa allo spazio tempo, ne deforma la traiettoria, un corpo può avere una curvatura così grande da impedire anche alla luce di allontanarsi (e infatti è nero). Oltre ad essere invisibili, i buchi neri tentano di nascondere la propria attività con nubi di polveri e vortici di gas con temperature elevatissime.
Per dare un idea del fenomeno dei buchi neri, immaginiamo una goccia di liquido pesante (stella in agonia) deposta su una membrana sottile, poco resistente e ben tesa, che vi produce un incurvamento al centro. Addensandosi, la goccia pesa su un’area sempre più ristretta che si flette sempre di più finché la goccia viene inclusa in un piccolo "sacco" che tende a strozzarsi. Man mano che il fenomeno procede, la goccia sprofonda finché si distacca dalla sottile membrana. A questo punto, tra la goccia e la membrana non c’è più collegamento: la stella "morta", incredibilmente densa, è "scomparsa" dal nostro universo.
Il buco nero è una sorta di "aspirapolvere" che inghiotte tutto ciò che varca il suo confine, compresa la luce. Una regione spazio-temporale in cui, a causa dell’estrema gravità, le particelle di luce seguono orbite instabili e le leggi fisiche che conosciamo non hanno più senso. Se un buco nero finisse per evaporare, sputando fuori, attraverso le radiazioni di Hawking, tutta la materia inghiottita nel corso della sua vita, si spezzerebbe il legame fisico tra passato e futuro e tutte le informazioni verrebbero distrutte, contrariamente a quanto teorizzato dalla meccanica quantistica, secondo cui le informazioni sarebbero in qualche modo eterne.
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