Quando i robot imitano le piante. Dalla ricerca scientifica la ricetta per un domani migliore- Corriere.it

2022-06-10 17:37:41 By : Ms. Lisa Gao

Il titolo di uno dei talk di Pianeta 2030, condotto da Chiara Severgnini, è «Professioniste al servizio dell’ambiente». Un incontro per parlare di ambiente, attraversandolo in modo trasversale. Tra intrattenimento televisivo - è il caso di Daniela Ferolla , volto di Linea Verde su Rai Uno – e ricerca scientifica ispirata ai robot – come nel caso di Barbara Mazzolai , direttrice del Centro di Robotica Bioispirata dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera, in provincia di Pisa. Prima delle due protagoniste, Giovanna Melandri , presidente del Maxxi di Roma e ambientalista «della prima ora» come ama definirsi lei stessa, ricordando di aver scelto «l’ambientalismo come luogo e spazio del mio impegno civile e politico» e di aver anche avuto «l’onore di guidare la delegazione italiana delle Ong a Rio nel ’92».

L’ultima parte della maratona di talk del 5 e 6 giugno organizzata da Corriere e Pianeta 2030 ha visto alternarsi sul palco il Sala Buzzati Barbara Mazzolai, direttrice del Centro di Robotica Bioispirata dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e Daniela Ferrolla, volto di Linea Verde su Rai Uno. Due professioniste al servizio dell’ambiente spiegano come voler bene al Pianeta

Certo, con un curriculum del genere, anche la Melandri si chiede come mai abbiamo dovuto aspettare tanto per una piena consapevolezza della crisi climatica: «Sicuramente, per molti anni la questione ambientale è rimasta chiusa dentro una élite scientifica e culturale. Ma ora fortunatamente è stata recuperata questa scissione percettiva . Ma non dobbiamo dimenticarci che c’è bisogno di investire di più nell’ambiente».

di Valeria Sforzini e Luca Zanini

Dopo Melandri, ecco il confronto tra Ferolla e Mazzolai. Con una domanda iniziale apparentemente banale: che cosa è l’ambiente per voi? «Per me l’ambiente è vita», risponde Mazzolai. Per La Ferolla è tutto ciò che respiriamo. E subito dopo, conosciamo meglio i due personaggi. Iniziando dalla scienziata: «Cosa faccio? Robotica bioispirata è una branca recente della robotica. Ci preoccupiamo di realizzare nuovi robot al servizio dell’uomo e che operano fuori dalle fabbriche, in contesti estremi. Ed è la stessa Natura che ci insegna come utilizzare queste macchine . Quello che fanno i robot è che ci aiutano in contesti naturali e ci aiutano nel monitoraggio ambientale: per esempio, nell’agricoltura di precisione».

E dal momento che dagli animali, così come dalle piante, c’è sempre da imparare, conosciamo meglio quali sono gli organismi studiati dagli scienziati: «Dai batteri al regno animale . Per esempio, c’è il polpo, dotato di un corpo molto soffice e diversi neuroni nelle otto braccia che controllano ciascuna delle ventose nelle braccia: è lui il è tipico soft robotic , utilizzato per recuperare degli oggetti», spiega la direttrice del laboratorio di ricerca. E l’uomo? «Anche lui è un modello per realizzare gli umanoidi. E poi ci sono robot che corrono e nuotano, pensati per la medicina e l’esplorazione di ambienti difficili ». E siamo alle foglie intelligenti: «Altri nostri modelli sono le piante che si muovono in modo diverso, ma si muovono. E lo fanno attraverso la crescita nella parte più estrema del loro corpo, adattandolo all’ambiente circostante. Proprio ispirandoci a loro abbiamo realizzato dei robot dei quali non conosciamo la forma del corpo in quanto la morfologia dipende da ciò che percepisce . E studiandolo capiamo se c’è fosforo o acqua. Ed è sostenibile in quanto cresce come una pianta».

Come ti racconto il borgo sostenibile

C’è poi un ambiente da raccontare ad un pubblico più largo possibile. E’ il lavoro di Daniela Ferolla, grande esperta nel saper raccontare l’ambiente a tutti attraverso l’intrattenimento : «Andiamo in onda il sabato alle 12,30, un orario non facile. E la gente va catturata nell’attenzione. Con le parole e le immagini giuste. In modo leggero e senza appesantire troppo il racconto, andando a scoprire le città green d’Italia , raccontare anche dal punto di vista culinario. E dando molto spazio alle buone pratiche . Senza dimenticarci dei giovani e di tutto ciò che fanno, borgo dopo borgo, per l’ambiente».

La natura come fonte di ispirazione per la ricerca, ma per poi tornare alla Natura. Restituendole tutto. «In che modo questi robot possono restituire alla natura? Ci aiutano perché operando nell’ambiente naturale ci avvertono se ci sono contaminazioni e situazioni di pericolo in situazioni particolari . L’altro aspetto interessante è l’utilizzo dei robot come strumento di conoscenza: quando ci chiediamo come un organismo si comporta nell’ambiente», racconta Mazzolai, che aggiunge: «Abbiamo realizzato uncini artificiali dagli uncini naturali di una pianta rampicante e abbiamo attaccato dei sensori alla foglia: a che cosa servono? Ad avere una serie di informazioni sulla pianta, se è in stress idrico oppure ha bisogno dell’operatore umano . E spesso riduciamo l’abuso di sostanze inquinanti. Con un risparmio sulla risorsa idrica e riducendo l’impatto ambientale. Per questo è importante fare una tecnologia più integrata nell’ambiente naturale. Utilizzando materiali biodegradabili con robot ispirati ai semi».

Infine, l’ottimismo sulla ricerca ambientale e sulla consapevolezza degli italiani sulla sostenibilità . Per la seconda, Ferolla non ha dubbi: «E’ cresciuta tantissimo. E ognuno di noi può fare tanto: da quando ci svegliamo, con piccoli gesti green, fino a quando ci corichiamo. E’ chiaro che tutti gli altri grandi gesti, sono chiamati a fari le grandi imprese e le scelte politiche». Mazzolai: «Cosa mi aspetto dal futuro del mio lavoro? Robot e Intelligenza artificiale al servizio dell’uomo e più integrati nel nostro ambiente . Ogni azione ha una reazione e quindi dobbiamo usare la tecnologia al nostro servizio. I robot in futuro potrebbero essere come utilizzati come il microscopio. E poi vorrei vedere i miei robot che prendono ispirazione dai movimenti delle piante. Per questo la robotica ci può aiutare a capire meglio chi siamo e in che modo coesistiamo sul Pianeta».